
Registrato nel periodo di lockdown sotto l’attenta guida di Kole Laca che ha curato gli arrangiamenti e i mix, il pezzo sin da principio ha assorbito un ritmo tra il drum and bass e lo ska. Insieme alla voce, alla fisarmonica, al bombardino e alla tromba bassa del crooner stesso, si sono aggiunti poi i cori di Silvia Reale, la darbouka rumena di Ionut Brinza, la tromba di Raffaele Kohler e i suoni elettronici sempre di Kole Laca. Questa è una canzone che non trae ispirazione dagli eventi pandemici: «è solo il racconto del sogno di un uomo, interrotto da un postino che lo riporta subito alla realtà» – spiega Luciano Macchia crooner. |
Luciano Macchia è stato trombone aggiunto al Teatro alla Scala e primo trombone dell’OSFVG, oltre che aver fondato, con Raffaele Kohler, la band milanese Ottavo Richter, e nel contempo aver inciso dischi e partecipato a tournée con Afterhours, Dente, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Banda Osiris. Attualmente co-conduce il programma radiofonico “Notte vulnerabile” su Radio Popolare ed è docente di trombone presso il Conservatorio di Pavia.
|